Lingua Giapponese e Inglese
I Giapponesi parlano quasi esclusivamente la loro lingua. Anche se nelle scuole l’insegnamento dell’Inglese è obbligatorio, il livello di conoscenza è piuttosto basso e la pronuncia incomprensibile. Anche le nuove generazioni scolastiche non hanno un livello della lingua straniera che permetta di ottenere informazioni.
I pochi Giapponesi che conoscono l’Inglese o addirittura l’Italiano vanno spontaneamente in aiuto del turista spaesato.
Taxi
Avvertenza importante è quella di avere sempre con se il biglietto da visita del luogo o dell’albergo che si vogliono raggiungere. Non bisogna azzardarsi a toccare la portiera dell’auto né per l’apertura né per la chiusura che viene azionata automaticamente dall’autista. Ogni intervento manuale rischia di bloccare la portiera ed espone a rimproveri da parte del tassista.
Distributori automatici di bevande
Onnipresenti ovunque, spesso in gran quantità, affiancati gli uni agli altri, i distributori di bevande ed alcuni snack, risolvono in maniera brillante qualsiasi bisogno di bibite ed acqua fresche. Funzionano con monete o tessere prepagate, molto facili da utilizzare.
Mance
Le mance non sono richieste, non sono diffuse e spesso vengono rifiutate.
Mascherine
Contrariamente a quanto si pensa, la mascherina davanti alla bocca viene indossata non per proteggere se stessi da eventuali contaminazioni, ma per una forma di rispetto verso l’altro, che si cerca di non contagiare in caso di malattie da raffreddamento.
Inchino
E’ la forma di saluto che viene utilizzata da tutta la popolazione, va dal semplice cenno del capo in un incontro tra amici, ad un leggero inchino tra pari, fino ad inchini più profondi verso i capofamiglia ed i superiori; per arrivare all’inchino a 90° davanti ad un membro della famiglia Imperiale. Talvolta con gli Occidentali, i Giapponesi porgono la mano e si adeguano alla nostra modalità, ma è bene non proporre per primi questo gesto per evitare imbarazzo all’interlocutore.
Qualsiasi addetto di albergo, treno, tram, negozio, saluterà con un inchino, e spesso questo gesto cortese trasmette agli Occidentali che lo ricevono, una piacevole impressione.
Al Santuario
Prima di entrare in un Santuario si fa un’abluzione per purificarsi. Ci si sciacqua la bocca e le mani tramite un mestolo e una fontanella che si trova proprio all’entrata del Santuario. Fuori dai santuari shintoisti si vedono appese delle tavolette di legno, dove solitamente si scrivono dei messaggi rivolti agli Dei, desideri o ringraziamenti. Così avviene anche con le tanichette di sakè.
Inoltre si può lasciare un’offerta nel contenitore e in cambio si prende un foglietto di carta della fortuna con su scritto un messaggio: può essere una frase fortunata o una sfortunata sul proprio futuro
Bento
Non è conforme al galateo Giapponese mangiare per strada, per cui non troverete dehors e caffè dove sedere e mangiare, però è consentito mangiare in treno, ed a tale scopo i Giapponesi portano da casa, oppure acquistano dei vassoi di cibo da asporto. Nelle stazioni e nei pressi delle stesse, si trovano negozi e venditori che gridano Obento. Sulla confezione è fotografato il contenuto della scatola, ma l’apertura del coperchio è sempre un piccolo incanto ed una sorpresa per gli occhi. Poiché in questo Paese ci si nutre prima con la vista, e tutti i piatti vengono preparati secondo precisi gusti estetici, anche il pranzo da viaggio viene composto con armonia, con accostamento di forme e colori che appaghino vista e gusto.
Il ristorante
I giapponesi tengono molto all’igiene personale e per questo nei ristoranti danno sempre una salvietta umida e calda per lavarsi le mani.
Il the verde (tiepido) è sempre gratis e viene servito subito, prima di ordinare. In alternativa si può chiedere un bicchiere d’acqua che verrà servito colmo di cubetti di ghiaccio.
C’è quasi sempre un menu in inglese o, altrimenti, potete interpretare il menu attraverso le foto dei piatti e fare la vostra scelta indicando la foto.In moltissimi casi il ristorante si fa preparare da artigiani bravissimi la riproduzione del proprio menù in resina, per poi esporlo nella propria vetrina, in modo che ciascuno possa vedere ed indicare al cameriere le portate preferite.
La presentazione dei piatti è quasi sempre una piccola opera d’arte e non è raro vedere i turisti fotografare ogni singola portata.
Il fumo
In Giappone non è possibile fumare all’aperto, esistono delle apposite zone dedicate ai fumatori segnalate dagli appositi cartelli.
Il galateo
Quello che a noi sembra normale per i giapponesi può essere scortese, e viceversa. Ad esempio è praticamente vietato soffiarsi il naso in pubblico, o lasciarsi andare ad effusioni amorose.
I giapponesi evitano di mangiare per strada, mentre è normalissimo consumare un pasto portato da casa a bordo treno.
Per i giapponesi, poi, è del tutto normale fare rumore mentre si mangia un brodo caldo, cosa che da noi è vista come un gesto di maleducazione.
In Giappone, infatti, si sputa tranquillamente, anche fuori dai locali e sui mezzi pubblici, così come è onorevole sudare molto, che è segno di impegno e sacrificio.
Tecnologia
Comprare tecnologia di solito non è conveniente. Gli apparecchi elettronici costano come in Italia e spesso anche molto di più.
Cosplay
Il fenomeno è molto diffuso ad Harajuku (Tokyo), soprattutto la domenica pomeriggio nella zona del ponte vicino alla stazione, ma col passare degli anni molti cosplay vanno unicamente a fiere e raduni e si incontrano sempre meno. Chi ha questa passione si veste in modo da prendere le somiglianze di un personaggio di manga o anime.
Questo fenomeno nasce dalla grande uniformità della popolazione, dagli schemi in cui la gente è incasellata, e dal modo di vivere che mette in primo piano il “gruppo di appartenenza” ed in secondo luogo il proprio essere. Ecco che alcuni tra coloro i quali si vestono come gli altri durante la settimana, sentono il bisogno di lasciare spazio alla creatività e fantasia, con risultati a volte veramente incredibili. Ragazzi che per tutta la settimana indossano la divisa scolastica, o impiegati che vestono impeccabilmente, nel week end vivono una dimensione di assoluto individualismo.
Water Tecnologico
Una delle cose più strane che si incontra durante un viaggio in Giappone è la toilette tecnologica che ha il sedile pulente con acqua calda. E’ un water che integra grazie all'ausilio della tecnologia la funzione del bidet, il riscaldamento della tavoletta ed altri optional a cui di certo non siamo abituati.
Nel 2002 si stimava che la metà delle abitazioni private in Giappone avesse questo tipo di sanitario.
L'aspetto di un washlet ricorda sicuramente quello di un classico water occidentale, tranne per i tanti pulsanti colorati che adornano la plancia di comando e che ricordano i comandi di un’astronave. Si può decidere di riscaldare la tavoletta, lasciare che il water lavi la parte posteriore ed anteriore, regolando intensità del getto e temperatura, decidere di farsi asciugare da un getto di aria calda e fare tante altre cose.
Il water è in grado di alzare da solo il coperchio quando si arriva nella stanza, tirare lo sciaquone, controllare la temperatura nella stanza e richiudere il coperchio a fine utilizzo.
Nei moderni modelli di washlet si può addirittura scegliere di aggiungere al getto dell'acqua un sapone intimo.
Non può mancare la tavoletta riscaldata che può andare dai 30 ai 40°.
Ma non finisce qui, i modelli più evoluti prevedono lo sciacquone automatico, il deodorante automatico per l'aria, i pistoni che rallentano la chiusura di tavoletta e coperchio per non farla sbattere, la chiusura automatica del coperchio dopo l'uso, le superfici a prova di germi e gli automatismi nei modelli per anziani che aiutano la persona ad alzarsi e sedersi.
I washlet si trovano ovunque: nei bagni pubblici, nelle case, nelle stazioni dei treni ed in aeroporto.
Le istruzioni sono anche in Inglese.
Nei modelli più recenti è stato introdotto un moderno sistema di deodorante all'ozono.
Sono state inserite luci che permettono di vedere il water quando si è al buio e sistemi di aria condizionata. Alcuni modelli superevoluti prevedono anche dei sensori medici capaci di misurare il contenuto di glucosio nelle urine, le pulsazioni cardiache, la pressione sanguigna e la percentuale di grasso corporeo dell'utilizzatore.
Si prevede che in futuro potranno essere in grado di inviare automaticamente questi dati al dottore per controllare costantemente lo stato di salute dei pazienti.
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